Le origini dei termini expat e migrante

Il termine “expat” ha raggiunto, nel corso del tempo, una connotazione positiva: quasi privilegiata. Mentre l’etichetta “migrans” rimanda a qualcosa di meno importante e dignitoso.

Un “espatriato” è una persona che vive in un paese diverso dal suo paese di origine temporaneamente o permanentemente per vari motivi. Questa parola è formata dal suffisso ex, che significa “al di fuori di” e dalla voce della patria.

Mentre “migrante”, deriva dalla parola latina “migratio” che significa migrare: spostarsi cioè da un luogo ad un altro.

Expats X Migrants di Tetsuro Miyazaki

L’idea del progetto “Expats X Migrants” nasce da Tetsuro Miyazaki  -fotografo belga giapponese che vive nei Paesi Bassi- ed è stato poi realizzato grazie alla partecipazione di diversi team: in rappresentanza dei 5 dipartimenti della Maastricht University.

Alla base del progetto 20 professionisti stranieri, che si autodefiniscono expat o migrant: sono stati prima fotografati e poi intervistati: nella galleria online del progetto e nell’exibition virtuale sono stati condivisi foto, nome, paese di origine e professione. Ai “visitatori” poi è stata fatta una semplice domanda: “Cosa vedi: un expat o un migrante?”

Ed è questa la vera domanda, sulla quale “Expat x Migrants” ha basato la narrazione: “Ma se entrambi i gruppi sono composti da persone che si sono allontanate dal proprio paese di origine sperando di migliorare la propria qualità di vita, allora quali sono i criteri che utilizziamo per fare la distinzione e quali sono le conseguenze?”

“Do you see an expat or do you see a migrant?”

Questa è la dimostrazione di come una semplice domanda possa mettere in crisi una persona, cresciuta in un determinato ambiente e con altrettanti retaggi culturali e perché no, con una buona dose di razzismo latente.

Questo progetto ha proprio lo scopo di scardinare i nostri preconcetti rispetto a un tema così sensibile, sempre tristemente attuale. E quale modo più diretto se non quello di introdurre una serie di ritratti fotografici, 20 per l’esattezza, sulle pensiline degli autobus di Maastricht? Portando, ciascuna persona, a riflettere se il soggetto in questione fosse un migrante o un espatriato.

Al momento le foto del progetto possono essere visionate online sul Sito Ufficiale (clicca qui)

I soggetti, inquadrati a mezzo busto e su sfondo blu, sono raffigurati con espressioni sorridenti e naturali. Si può notare la volontà di ricreare una certa linearità e similarità per ciascuna foto, proprio per evitare che la fotografia possa, in qualche modo, influenzare la valutazione dell’osservatore.

Expat

Vorrei concludere con un pensiero: è difficile, se non impossibile, crescere senza pregiudizi di qualsiasi forma. Sfiderei chiunque di voi, me compresa, nel poter affermare con estrema certezza di essere cresciuto senza alcuna forma di pregiudizio, che riguardi le altre culture, religioni, tabù sul sesso e tanti altri.

L’unico rimedio e deterrente è quello di uscire dalla propria comfort-zone e viaggiare. Viaggiando ho capito di essere una delle tante, ma in senso positivo, accorgendomi di quanto la percezione di me stessa fosse ricca di ego e alimentata da illusioni.

 

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