L’Olanda è notoriamente paese all’avanguardia nella diffusione e accessibilità di web e social network. Anch’essa però si trova a fronteggiare il problema di siti che diffondono notizie false o inesatte, dal contenuto dubbio o inventato: le cosiddette bufale.

Di questi siti ne sono stati individuati almeno cinquanta, costantemente attivi, che hanno un solo scopo: guadagnare sull’ingenuità ed sull’emotività del popolo del web.

A cadere nella trappola delle bufale, non sono i semplice utenti dei social network. Infatti, tipi di notizie come ad esempio “NS : i rifugiati da ora possono viaggiare gratis in treno” titolo uscito sul sito Dagelijksviraal.nl, e’ stato ripreso dal NOS Journaal (vera testata giornalistica nazionale) durante una sua trasmissione, ed in pochissimo tempo la notizia é diventata virale su Facebook.

Naturalmente la notizia si rivelò completamente infondata e venne smentita da NS (le ferrovie Olandesi) sulla propria pagina Facebook. Nonostante ciò l’articolo ha continuato ad essere condiviso migliaia di volte.

Questo sono tipici esempi bufale in Olanda, notizie ambigue, che vengono trattate su siti come dagelijksviraal.nl e pagine facebook come Journalflash. Notizie che a volte sono inventate di sana pianta, e che altre volte si basano su fonti che riportano il falso o informazioni incomplete. Le notizie si diffondono soprattutto su Facebook, dove l’utente medio ha facilità di condivisione senza preoccuparsi di dover verificare la fonte della notizia.

Naturalmente al propagarsi dei siti “bufalari” ne consegue la nascita dei siti di debunker, i cosiddetti “sbufalatori”. I principali in Olanda sono Hoax-Wijzer e Hoaxmelding, pagine sostenute da privati cittadini che nel loro tempo libero raccolgono notizie inesatte, bufale e teorie di complotti, e avvertono gli utenti di Facebook della natura di tali notizie, confrontandole con fact-checking e fonti attendibili.

Hoax-Wijzer riceve ogni mese trecento segnalazioni di possibili bufale. Hoaxmelding ne riceve alcune decine. Entrambi stimano che tre quarti delle segnalazioni riguardano davvero una bufala.

Le bufale trovano terreno fertile proprio su Facebook, poiche’ secondo una ricerca sui mezzi di informazioni digitali, condotta da Reuters, nel 2015 quasi il 40% dei nove milioni di olandesi iscritti a Facebook usava il social network come fonte di notizie. “Mentre prima si diffondevano notizie inesatte attraverso le catene di email, adesso vediamo le notizie inesatte – che portano direttamente alle bufale – soprattutto su Facebook”, dice il portavoce di Hoax-Wijzer.

I portavoce di Hoax-Wijzer e Hoaxmelding hanno risposto in anonimato, alle domande di NRC, a causa di minacce che gli arrivano in quanto il loro lavoro lede gli interessi dei siti di bufale. “In base al contenuto dei miei post vengo additato come uno di sinistra, di destra, come impiegato dello stato, impiegato di Big Pharma, parente di un torturatore di animali o persino come violentatore di bambini”, dice il portavoce di Hoax-Wijzer. “La gente si inventa di tutto”.

Ma come è possibile che le bufale circolano così bene online? Che non si riconosca più la differenza tra una notizia di NOS, NRC o del Volkskrant, testate nazionali registrate come tali, e una fake news di ninefornews.nl e wanttoknow.nl?

Da una ricerca del Centraal Bureau voor de Statistiek (CBS) emerge che solo un terzo degli olandesi ha ancora fiducia nella stampa. Ed il portavoce di Hoax-Wijzer conferma questi dati. Infatti, dagli stessi siti di bufale, anche ai debunker come loro vengono imputate accuse di essere “macchina da propaganda di sinistra” o “venduti” quando con il loro lavoro screditano le notizie inesatte. ‘La gente cerca online la propria verità, in cui vuole continuare a credere’.

Il giornale NRC ha intervistato gli amministratori di alcuni siti che vengono etichettati come siti di bufale in Olanda.

Robin de Boer (32), l’uomo dietro ninefornews.nl, lavora al sito a tempo pieno come redattore e scrive circa cento articoli al mese. Il sito gli fa guadagnare 10.000 euro lordi al mese tramite pubblicità, dice. ‘In tre ci occupiamo di amministrare il sito e di far uscire gli articoli’, dice de Boer. Il suo sito riceve ogni mese in media 1,8 milioni di visite.

Anche Guido Jonkers (59) di wanttoknow.nl dice di guadagnare dalle pubblicità di Google Adwords. Ma non specifica la cifra.

Come funzionano i guadagni? Attraverso la piattaforma pubblicitaria Google Adwords i siti guadagnano una piccola cifra ogni volta che qualcuno sul sito clicca su una pubblicità. Questa cifra secondo Hoax-Wijzer può andare da 0,15 a 0,5 dollari per click (da 13 cent a 44 cent).

Per ottenere il click molte notizie sono mascherate da clickbait (l’esca acchiappaclick), provviste di titoli che attirano, ma che ingannano (‘Ha fatto questo, ma non potrai credere a quello che poi è successo dopo). Anche le notizie false di medicina o politica sono popolari. ‘Con un titolo sensazionale che riguarda qualcosa di delicato o attuale si generano molte visualizzazioni’, così dice il portavoce di Hoax-Wijzer. “Un articolo su un cane torturato dai rifugiati per esempio, dal titolo: “Questi tre rifugiati hanno rubato questo cucciolo, gli hanno somministrato droghe e gli hanno rotto le zampe”, è stato condiviso piú di 2.400 volte. E’ un raggio di qualche centinaia di migliaia di persone”, dice il portavoce di Hoaxmelding. Naturalmente le notizie sono corredate da foto che attraggono ed indignano i lettori, spesso prese da eventi accaduti in passato o in altri paesi.

De Boer vede il suo sito come “una piattaforma per le persone che hanno voltato le spalle ai media regolari’. Lui non crede di diffondere bufale: “Metteremmo una mano sul fuoco per argomenti controversi come cure alternative per il cancro e l’esistenza degli UFO”.

Lo stesso De Boer scrisse un articolo con il titolo “Immagini NASA mostrano una porta sulla superficie del sole che viene usata dalle ‘navicelle spaziali”. Secondo lui il sito di debunker Hoax-Wijzer, che ha ovviamente screditato la notizia, è inaffidabile e prevenuto.

NASA foto porta nel sole

De Boer riconosce che spesso non ha tempo per poter verificare le fonti usate, ma secondo lui non è un problema.

Anche Guido Jonkers della piattaforma di informazione wanttoknow.nl, tra i 150.000 e i 200.000 visitatori ogni mese, non vede alcuna menzogna o soggettività nelle sue notizie. Jonkers in passato ha lavorato per VNU Uitgevers (gruppo editoriale olandese) e dal 2008 ha creato una sua casa editrice, della quale il sito wanttoknow.nl è un’attività. Il sito pubblica molti contenuti sul pericolo delle onde elettromagnetiche e le vaccinazioni. Nonostante tutto, Jonkers conferma che la qualità dei suoi contenuti non è inferiore a quella del media regolari.

Perché, si chiedono questi siti, la diffusione delle notizie dovrebbe essere riservata ai giornali e ai programmi televisivi? Il giornalismo è un lavoro libero.

La risposta secondo il portavoce di Hoax-Wijzer: questi siti con i loro articoli causano consapevolmente agitazione nella società. Alcuni siti di bufale mirano alla diffusione di propaganda. Non a caso, molti articoli sui rifugiati provengono da ambienti di estrema destra secondo Hoax-Wijzer e Hoaxmelding.

Anche innescare dubbi sugli effetti delle medicine, vaccini e radiazioni dei tumori è pericoloso per la salute. ‘Solitamente questo succede per dare risalto a cure alternative che vengono fornite da negozi online, collegati al sito di bufale’, dice il portavoce di Hoax-Wijzer.

Fonte: NRC

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