A quanto pare gli olandesi hanno un debole per l’architettura strana, affascinante, e fuori dal comune. Dalle case cubiche di Rotterdam, al NEMO Museum di Amsterdam, in ogni grande (o piccola) città, troverai qualche edificio dalla forma inusuale. È il caso delle case sferiche (bolwoningen) di Den Bosch!

Se non le conosci, leggi questo articolo per scoprire la loro storia!

Bolwoningen: case futuristiche dei Paesi Bassi (una delle tante)

Costruite nel 1984 da Dries Kreijkamp, architetto e scultore olandese, quando il governo olandese erogò dei fondi al comune di Den Bosh per la creazione di alloggi sperimentali. Queste case hanno la forma di palle da golf, o bulbi, da cui prendono il nome. A prima vista sembra di entrare in un quartiere distopico, quasi alieno, disseminato di case a sfera, costruite in cemento armato, decorato da qualche finestra oblò.

Per quanto riguarda la disposizione degli spazi interni: al centro della sfera si trovano il bagno e una piccola stanza da letto. Al secondo piano, invece si trovano il soggiorno e la cucina.

Insomma, lo spazio abitabile è abbastanza originale. Un po’ come quello delle kubuswoningen a Rotterdam!

Alcune curiosità sulle bolwoningen

Pesando solo poco più di una tonnellata, queste case sono smontabili e rimontabili. Possono quindi essere trasportate e trasferite in altri luoghi (naturalmente con i mezzi necessari… non con un pandino, per intenderci).

Un’altra curiosità è che questi “bulbi” possono essere posizionati sia su terra, che su acqua, su una piattaforma fissa.

Cosa ne pensano i cittadini locali?

Purtroppo gli abitanti della zona non sono molto entusiasti di queste costruzioni, che fanno parte del paesaggio fin dagli anni ’80. I cittadini pensano, infatti, che esse rovinino il panorama.

Tuttavia, le abitazioni sono una grande attrazione per i turisti, che si recano qui da ogni parte del mondo (chi per sbaglio, chi premeditatamente).

L’architetto Dries Kreijkamp

Il creatore di queste abitazioni è sempre rimasto fiero e fedele al progetto, e, fino alla sua morte nel 2014, ha continuato con la costruzione di queste bolwoningen, apportando alcune modifiche per quanto riguarda i materiali (per alleggerirle e per facilitare impianti per l’energia solare ed eolica).

Nonostante la gente che le abita sia soddisfatta della loro sistemazione, questo progetto non ha preso piede nel resto del Paese, rimanendo, quindi, un quartiere unico nel suo genere.

 

 

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A cura di Veronica Gantini

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