Francia: la pistola con cui il pittore olandese si sarebbe suicidato è stata venduta ad un’asta.

Il revolver è stato venduto alla Drouot Aste House di Parigi, lo scorso 19 giugno, per 162.000 euro. L’arma era inizialmente stimata per 50.000 euro, ma l’acquirente ne ha spesi il triplo pur di averla. L’acquirente è un  collezionista privato di cui l’identità è rimasta anonima.

L’arma

Si tratta del revolver Lefauchaux, utilizzato da Vincent Van Gogh nel 1890 per togliersi la vita nel campo Auvers-Sur-Oise. L’arma, infatti, fu ritrovata proprio in quel campo nel 1965 da un contadino e da lì consegnata alla locanda situata nei pressi del campo dove Van Gogh morì dopo due giorni di agonia. Gli esperti affermano che non si saprà mai se questa sia davvero la pistola con cui il pittore si suicidò, in ogni caso, il proiettile ha lo stesso calibro (un 7 MM) di quello estratto dal suo corpo. Il revolver fu esposto al pubblico per la prima volta nel 2016 alla mostra Dichtbij de waanzin (in italiano: “vicino alla pazzia”) del Van Gogh Museum.

Fu davvero un suicidio?

Secondo gli storici dell’arte Steven Naifeh e Gregory Smith (vincitori del premio Pulitzer per aver scritto l’opera Jackson Pollock: An American Saga) Van Gogh non si sarebbe suicidato, ma colpito per sbaglio da dei ragazzini mentre vagava per il campo di Auvers-Sur-Oise. Come riporta anche il Corriere: ” il colpo fatale probabilmente fu esploso dal giocane Secrétan, sedicenne al quale piaceva vestirsi da cowboy e sparare agli animali. Il pomeriggio del 27 luglio, in compagnia di suo fratello, il giovane avrebbe premuto per sbaglio il grilletto e colpito l’artista che vagava nei campi. Negli ultimi anni Naifeh e Smith hanno trovato importanti dettagli che avvalorano questa ipotesi. Ad esempio il proiettile che avrebbe ucciso Van Gogh sarebbe entrato nell’addome dell’artista da un’angolazione obliqua, non da una angolazione dritta come ci si aspetterebbe se il pittore si fosse suicidato”.

 

Commenti

commenti