Gli host disonesti di Air B&B vengono smascherati dall’SSH in un processo di difesa degli studenti sfruttati. Gli affitti nei Paesi Bassi rappresentano un problema di notevoli dimensioni, e ovviamente c’è chi approfitta della situazione, ma il conto da pagare è bello alto!

Ogni anno, centinaia, e forse anche migliaia, di studenti, attratti dal luminoso futuro prospettato dall’avere trascorso un periodo in istituti prestigiosi come quelli olandesi, che vantano posizioni di tutto rispetto ai vertici delle classifiche mondiali, decidono di impacchettare le valigie e partire alla volta dei Paesi Bassi. Ma ecco che ad un certo punto, preparando il trasferimento, si ritrovano a vivere tutti il medesimo problema: dove andare ad abitare.

Trovare un alloggio in Olanda: impresa da temerari

Ebbene sì, tra le amene pianure immerse nel verde, fragranti stroopwaffel e uggiosi ma allo stesso tempo poetici cieli grigi e piovosi, l’Olanda non offre ai suoi ospiti un confortevole benvenuto in patria. Trovare una stanza in cui abitare è di una difficoltà immane, i prezzi degli affitti sono altissimi e le liste per accaparrarsi un alloggio universitario hanno numeri da capogiro. Molto spesso, inoltre, non risulta possibile trovare camere adatte al proprio soggiorno, considerando che i proprietari di casa non fanno contratti per periodi inferiori ai sei mesi. Dunque, che fare? Rinunciare al proprio sogno di vivere l’Olanda, anche se per un periodo limitato?

Air B&B. Una soluzione per tutti?

Ecco che lo studente stremato, e anche leggermente sfiduciato, ormai senza speranza, s’imbatte nella piattaforma “Air B&B“, un sito che in questi anni ha acquistato un’importanza sempre maggiore nella questione “affitti brevi”. Miraggio nel deserto.

Sempre più viaggiatori, infatti, considerando i vantaggiosi prezzi offerti dagli host che a questa società fanno capo, vi trovano ciò che stanno cercando: un posto in cui abitare durante il proprio soggiorno. “Andrà bene anche per me?”, si chiede lo sventurato, e alla fine scopre di sì. “In fondo”, si dice, “non avrei potuto fare altrimenti”. Sborsa grosse cifre, trova una casa in cui stare, si assicura il suo periodo di permanenza.

Ma, ovviamente, questa soluzione fa infuriare albergatori e padroni di casa che non si appoggiano ad Air B&B, costantemente scavalcati da questo strano e misterioso rivale. Iniziano a fare domande, qualcosa si smuove.

La multa dell’SSH

La società di Student Housing SSH, interessata solo al benessere degli studenti, e quindi mossa da obiettivi più nobili di quelli degli albergatori, interessati ai propri proventi, inizia ad investigare sulla legalità dei lunghi contratti firmati Air B&B, le cui camere, secondo un sondaggio del 2009, potevano addirittura arrivare a  € 99 per notte, decisamente troppo costose. Parte una petizione, una raccolta fondi per finanziare ulteriori indagini.

SSH, in collaborazione con Vidius, scopre che, per quanto Air B&B sia legale, spesso non ha controllo sugli host che, lasciati liberi di operare a loro piacimento, non rispettano i termini legali dei contratti, facendo affitti a nero.

Dunque, Air B&B non è poi così innocente come poteva sembrare in origine. Lavandosi le mani per quanto riguarda gli atteggiamenti dei suoi host, lascia loro campo libero, contribuendo in questo modo a diffondere l’illegalità.

SSH e Vidius hanno tolto la maschera al colosso, e per assicurarsi di aver dato un calcio alla disonestà, coi fondi ottenuti in passato, una nuova ricerca verrà ripetuta nel 2018.

Nel frattempo, per ora, Air B&B si becca una salatissima multa anche di € 8.905 per ogni suo host disonesto, a cui tocca l’obbligo di risarcimento ai poveri studenti sfruttati.

Sono loro unica vera vittima di questa brutta storia, truffati per il solo fatto di avere un sogno e forse un pò di giovanile ingenuità.

Rimanete connessi!

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