Ogni settimana un video e una droga diversa.
Questo è il format del canale YouTube Drugslab, dove tre giovani ragazzi olandesi si riprendono mentre assumono sostanze stupefacenti e ne descrivono gli effetti, accompagnati una leggera musica new age che fa loro da sottofondo.

I protagonisti sono Rens, Nellie e Bastiaan, tre amici che una volta a settimana, a turno, testano sulla propria pelle il consumo di droghe di qualsiasi tipo, fornendo alla camera ed a tutti gli utenti, le reazioni più disparate.
Se già l’esistenza stessa di un canale YouTube del genere abbia dell’incredibile, il fatto che sia sostenuto e finanziato dal governo olandese rende, ad un primo approccio, il tutto quasi surreale.
Ma probabilmente questa è solo la reazione di un popolo, quale è quello italiano, che da sempre ostenta un rapporto controverso con le droghe, l’informazione ed il proibizionismo al riguardo.

Drugslab infatti altro non è che l’estensione sul web dello show televisivo “Inietta e Ingoia” (“Spuiten en Slikken” in lingua originale), prodotto nientemeno che dall’emittente pubblica olandese BBN.

Nonostante il canale sia nato appena nove mesi fa, conta già ad oggi 430mila iscritti, oltre a 16 milioni di visualizzazioni totali.

Contro qualsiasi pregiudizio, lo scopo del progetto non sarebbe quello di mettersi in mostra, ma bensì di ridurre il consumo ed il rischio di assunzione di droghe, anche pesanti e sintetiche, tramite un’informazione dettagliata ed in tempo reale, senza censurarne gli effetti e le risposte fisiologiche del corpo, compresi i momenti in cui i conduttori dello show sfiorano il collasso.

Informazione a 360°, dove si affiancano i consigli per un dosaggio ottimale alle scene postume all’assunzione, dove i tre ragazzi manifestano chiari segni di tensione e pessime condizioni psicologiche, svariate ore dopo il consumo.

“Conoscere i rischi e gli effetti di ogni droga è molto importante,” ha dichiarato Nellie, la protagonista femminile. “Ho imparato che se una persona vuole provare qualche droga prima o poi lo farà, ma contemporaneamente nessuno vuole farsi male o sviluppare dipendenze. Con questo progetto spero di spronare a parlare di droga in modo aperto, sincero e intelligente. Fingere di non vedere il problema non serve, bisogna parlarne.”

Continua dicendo: “Noi non siamo pro-droga, ma viviamo in una società in cui cantanti famosi fanno canzoni che parlano di MDMA. Cerchiamo di fare video che siano piacevoli ed interessanti, che siano prodotti di intrattenimento, ma che abbiano anche un contenuto e trasmettano messaggio serio. Il nostro pubblico sono i giovani che vogliono sperimentare con le droghe, ma anche i loro genitori che vogliono sapere cosa potrebbero fare i loro figli, così da poterci parlare in modo aperto e sincero e, ad esempio, stabilire delle regole, proprio come si fa con il consumo di alcol.”

In altri paesi in progetto del genere sarebbe totalmente irrealizzabile, e anche qualora si riuscisse miracolosamente a far partire un’iniziativa analoga, questa verrebbe senza dubbio demonizzata, schernita o ridicolizzata dai media, dalla società stessa, dai genitori e da chiunque non abbia una mente sufficientemente aperta da vedere quello che sta oltre lo schermo, l’intento reale del progetto.

Ignoranza? Timore? Comodità? Forse un mix di tutte e tre le cose.

 

Fonte: www.vice.com

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