Qualche raggio di sole in più basta per inaugurare la bella stagione nei Paesi Bassi e per accelerare la ricerca dei lavoratori “a chiamata”, specie in tutti quei settori che ruotano intorno al turismo, primi fra tutti quello della ristorazione e quello alberghiero.

“Job on call” è il nome di quello che noi italiani conosciamo come “lavoro a chiamata”, che anche nel nostro Bel Paese viene sempre più usato come modalità di impiego, specie dopo la recente abolizione del sistema di pagamento dei voucher.

Questo tipo di lavoro subordinato si incentra sulla flessibilità, attraverso cui un lavoratore si rende disponibile per un datore di lavoro che può richiederne la prestazione “all’occorrenza” o appunto, a seguito di una “chiamata”, secondo le proprie esigenze.

Gli “on-call employee”, si configurano in questo modo, come lavoratori intermittenti che alternano periodi di attività lavorative a periodi di inattività e prestano il loro servizio solo nel momento in cui sono chiamati a farlo, secondo differenti tipi di contratto che regolano o meno le garanzie del loro impiego. I diritti e i doveri  di cui gode questo tipo di lavoratore sono diversi e dipendono dal tipo di contratto firmato. E’ possibile inoltre lavorare “on call” tramite un’agenzia, dal momento che alcune aziende possiedono una “flex pool” in cui sono inseriti i lavoratori flessibili o appunto i lavoratori a tempo determinato.

Ma scopriamo quali sono i diversi tipi di contratto a tempo determinato, possibili nei Paesi Bassi:

  • Zero-hour contract (nulurencontract)

    Si tratta dell’impiego più flessibile dal momento che non prevede ore minime di lavoro : il lavoratore presta servizio solo quando è chiamato a farlo ed è pagato solo ed esclusivamente per le ore di lavoro svolte. Inoltre il datore di lavoro, in qualsiasi momento può decidere di porre fine a questo tipo di contratto, pagando un salario minimo, che corrisponde a 3 ore lavorative.

  • Minimum- and maximum-hour contract (min-maxcontract)

    Questo tipo di contratto è caratterizzato dalla presenza di un numero minimo e massimo di ore stabilite. Le regole di questo accordo sono le seguenti: esiste la garanzia di un numero minimo di ore lavorative settimanali, mensili o annuali a seconda del tipo di contratto, nei momenti di maggiore bisogno, il datore di lavoro può concordare insieme al lavoratore delle ore di servizio aggiuntive che però non saranno conteggiate tra le ore garantite dell’impiego. Se non si hanno orari fissi e il contratto prevede un garanzia di circa 15 ore settimanali, il salario è garantito a seguito della prestazione di almeno 3 ore di lavoro. In questo caso, il datore di lavoro è tenuto a pagare le ore garantite al proprio dipendente occasionale a prescindere dalla presenza o meno di lavoro in quel momento (ciò però diventa un obbligo solo dopo i primi sei mesi dalla stipulazione del contratto)

Può essere utile verificare se il proprio datore di lavoro è inserito nel CLA (Collective Labour Agreement), dal momento che se così fosse, esso seguirà le regole stabilite da questo accordo.

  • Fixed-hour contract

    Questo è un tipo di contratto atipico per i lavoratori a chiamata specie se agli inizi, in quanto prevede un numero fisso e stabilito di ore. Tuttavia, per quanto non sia comune stipulare nell’immediato questo tipo di contratto, dopo 3 mesi di lavoro consecutivi, in genere questo tipo di modello lavorativo viene proposto al proprio dipendente. Se appare chiaro che il numero di ore in cui si presta servizio è di gran lunga superiore rispetto a quello concordato, il numero medio di ore rese in quel periodo può essere considerato come “ore garantite” o “ore fisse” mensili. Un contratto di questo tipo è considerato un’eccezione più che una regola, specie se si considera che i contratti a chiamata sono stipulati in caso di immediato bisogno da parte del principale. Proprio per questo, se il datore di lavoro è in grado di dimostrare ciò, non si ha diritto ad ottenere un numero maggiore di ore garantite, né un orario fisso.

Il proprio salario è garantito anche in caso di malattia?

Naturalmente è prevista la retribuzione per malattia anche se l’indennità, così come la durata del periodo di malattia accordato, varia a seconda del contratto.

 

Nella speranza di aver fatto un po’ di chiarezza sui diversi tipi di impiego “ad intermittenza” che i datori di lavoro possono proporvi, non ci rimane che augurarvi un grande in bocca al lupo nella ricerca del giusto lavoro a chiamata per voi!

Maggiori approfondimenti nell’articolo a questo LINK (in inglese)

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