“Yes We Can’t”, primo tour Europeo dedicato ai cervelli in fuga… ai nostri microfoni due artisti d’eccezione, componenti di Elio e le Storie Tese: Faso e Christian Meyer.

Numerose sono le date e le location del tour: Budapest, Berlino, Colonia, Mainz, Lussemburgo, Amsterdam, Bruxelles, Londra, Parigi, Madrid, Barcellona, Zurigo. Un’occasione unica per gli italiani all’estero di incotrare un gruppo che ha fatto la storia della musica e del costume italiano.

RadioPizza: Ma ce la fate con tutti questi concerti ravvicinati?

Christian & Faso: c’è stato un disguido, noi abbiamo chiesto di fare un tour europeo 25-30 anni fa con un sleeping bus come gli artisti rock…quando avevamo 20 anni saremmo stati perfetti, poi è successo che la richiesta è finita per errore in un fascicolo sbagliato in fondo ad un cassetto. Ci hanno riferito poco tempo fa di aver ritrovato la richiesta e di essere interessati, abbiamo risposto che ormai siamo vecchi. Ci hanno detto che siamo sempre super-giovani…..quindi sleeping bus per tutti!

RP: Farete il Cd brulé (n.d.r: cd registrato live e venduto subito dopo il concerto) durante il tour europeo?

C & F: Purtroppo no.. e non perché temiamo di registrare dal vivo, ma il fatto è che servirebbe un’attrezzatura da portarsi in giro, che in una situazione snella come lo sleeping bus e i grandi locali in cui suoneremo non è adatta, ci vorrebbe un’altra persona solo per questo… un altro sleeping bus! Diciamo che lo faremo quando ci sarà il ritorno del tour europeo… ma a quel punto non ci sarà lo sleeping bus, magari viaggeremo con un overcraft sulle autostrade, o utilizzando dei mezzi obsoleti, tipo il dirigibile, sarà un passo verso la tecnologia del passato.

 RP: Veniamo alle domande secche, la canzone di Elio e le Storie Tese di cui andate più fieri?

C & F: Sono tante, ma tra quelle recenti  “Parco Sempione”.

RP: La più difficile?

C & F: “Pagano”, anzi no, “Il Congresso delle Parti Molli” è più difficile.

RP: …non la “La Canzone Mononota” che ha cambi di ritmo e tonalità?

C & F: È difficile per gli altri componenti dela band ma non per noi, pensavamo fosse difficile quando la dovevamo preparare per Sanremo, poi invece alla fine ci siamo resi conto che non era così, e non ci mette paura neanche al ripasso quando dobbiamo ritirarla fuori.

RP: La più brutta?

C & F: Per me “Urna” in versione heavy metal…fa schifo, abbiamo litigato quando dovevamo suonarla, ma forse è perchè in fondo noi non lo sappiamo suonare questo metal….

RP: Quella più adatta agli italiani all’estero?

C & F: Italia sì Italia no, “La Terra dei Cachi”.

RP: La più “europea”?

C & F: “La Chanson”, perché è in francese e qui a Bruxelles andrebbe bene. Oppure la più europea potrebbe essere “Mio cugino”…la leggenda sui cugini esiste in tutto il mondo, ci immaginiamo che anche i ragazzi inglesi dicano “my cousin è caduto dalla moto e si è spaccato la testa”.

RP: Siccome RadioPizza è un network europeo abbiamo chiesto ai fan di farvi qualche domanda. Daniele da Madrid chiede se siete P.E.E.R.L.A. anche nella quotidianità o è qualcosa che fate solo sul palco.

C & F: Che dire, se essere P.E.E.R.L.A. vuol dire essere persone molto scherzose e molto intelligenti e anche molto belle da vedere e da amare anche nell’intimità, allora sì.

RP: …e ci chiede se farete una canzone dedicata agli italiani all’estero.

C & F: Sì, potrebbe nascere questa idea, perché finalmente conosceremo bene gli italiani all’estero, i “cervelli in fuga” e avremo tante cose da raccontare. Poi comunque noi stiamo perfezionando le lingue, se vai fuori dall’Italia serve parlare le lingue, infatti il nostro tour si chiama “Yes We Can’t” che significa “Sì, Noi Cantiamo”. Siamo forti in inglese.

RP: Luciano da Amsterdam ha una domanda per Christian Meyer: “in fondo dillo che ti piace la cassa dritta Rotterdam, che fa ballare i tamarri del nord!”

C: Sì, ha ragione, ultimamente mi sto spingendo moltissimo su questo genere di cassa, perché attira le ragazze. C’è anche la cassa Zurigo, e vorrei fare una cassa Bruxelles, ma ancora non ho trovato il suono giusto.

 F: Se vuoi puoi tirare dentro i bancari, così puoi fare la cassa continua.

RP: Sempre per Christian, sei contento di tornare a casa visto che suonerai in Svizzera?

C: Sono proprio di Zurigo, i miei parenti sono scappati in Italia quando non c’era il lavoro in Svizzera negli anni 20. Per la prima vola nella mia vita mi esibisco nella mia città.

F: C’è il rischio che lo trattengano!

RP: Avete dichiarato “portiamo la musica a chi sta peggio di noi”….

C & F: Ricordati che Modugno cantava “ la lontananza sai è come il vento”, non sono parole leggere, vogliamo rallegrare i cervelli in fuga, portare un po’ di spirito e riceverlo a nostra volta, è un doppio passaggio di energia positiva, perché voi avete trovato la soddisfazione professionale, all’estero vi gestiscono con le vostre competenze e siete ripagati nella maniera giusta…siete contenti e lo si vede nei vostri sorrisi.

RP: Nelle vostre date avete messo degli asterischi per il Lussemburgo, dove i partecipanti al concerto dovranno vestirsi di strass e portare i collant sopra i pantaloni. A Madrid, invece, dovranno mandare messaggi tutto il tempo, perché?

C & F: Madrid notoriamente è la città dei messaggini, infatti ha attraversato una profonda crisi col passaggio dagli SMS a Whatsapp. Inoltre esortiamo la gente a non guardare il concerto ma di filmarlo e guardarlo dal microschermo, e soprattutto di condividerlo sui social con chi non è venuto. Al giorno d’oggi non vorrai mica andare ad un concerto e vedertelo tu, saresti egoista!

RP: Farete una canzone sui social…..tipo su Tinder, l’app per gli incontri?

C & F: Siamo vecchi, non conosciamo questo Tinder…ma cos’è, Tinder Sorpresa? Ma noi siamo musicisti, le ragazze le attiriamo con gli occhi, dal palco, un approccio alla vecchia maniera. Lo sguardo mangnetico non può essere surclassato da Tinder! Se invece uscisse un’app per dei sottogruppi fino adesso bistrattati, come gli ermafroditi…sono pochi ma nessuno pensa mai a loro….ErmaTinder….avrebbe un pubblico ridottissimo però contentissimo!

RP: Ritornando al vostro tour, pensate di trovare un pubblico diverso nelle varie città? Pensate che spagnoli o olandesi vengano a sentirvi?

C & F: Ci siamo già fatti un’idea, ad esempio ad Amsterdam ci saranno in linea di massima degli olandesi….è chiaro che se ad Amsterdam venissero degli spagnoli o a Madrid dei tedeschi allora lì sì che sarebbe un colpaccio e capisci che hai svoltato come musicista, la transumanza del pubblico vorrebbe dire che l’Europa è veramente unita!

RP: Grazie per quest’intervista, volete fare una raccomandazione a chi verrà a sentirvi e un saluto a RadioPizza?

C & F: Uomini e donne che verrete ad ascoltare gli Elio e le Storie Tese nel tour europeo dei vostri sogni, molto probabilmente vedendo dei pezzi di uomini come noi vi innamorerete, starà a noi poi scegliere….non ve la prendete se vi diremo NO, ma ritenetevi fortunati se vi diremo SI! Il sì sarà detto a pochi ma quei pochi potranno condividere sui social la notte d’amore che passeranno con noi. Un saluto agli ascoltatori di RadioPizza, è arrivato il momento di vederci tutti insieme, vi aspettiamo ai nostri concerti, non vogliamo altro che conoscervi di persona!

 

Intervista a cura di Sara Primiterra,

Articolo di Martina Franchi

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