Le dinamiche dell’ aggressione:

Jasper e Ronnie sabato hanno festeggiato insieme a molti amici al Luxor Live di Arnhem, si trattava di un festival gay. Si sono divertiti e alle quattro del mattino, dopo aver mangiato qualcosa si sono avviati a piedi verso casa.

Fuori dal locale, per mano, hanno camminato in direzione del Nelson Mandelabrug. Le mani intrecciate di questi due uomini hanno scatenato la reazione di alcuni ragazzi che si trovavano lì. Una reazione violenta che dopo un breve scambio verbale si è trasformata in un’aggressione.

Il gruppo di giovani sul ponte hanno iniziato a chiamarli, imprecando. I ragazzi hanno risposto agli insulti, il gruppo si è avvicinato e la coppia ha chiesto di lasciar perdere l’accaduto perché non era il caso di litigare. Prima che potessero finire la frase il gruppo era attorno a loro.

Quando Jasper ha provato a difendere il compagno dalle provocazioni di uno del gruppo, è scoppiato l’inferno. Ronnie è stato attaccato da un paio di questi mentre altri tre hanno aggredito Jasper. Si è trattato di un’aggressione piuttosto violenta, le gravi lesioni di Ronnie sono state procurate con una cesoia. Presenta diverse contusioni, abrasioni e gli sono stati strappati i denti alla radice.

La coppia ha raccontato ai giornali che in realtà non è loro abitudine passeggiare per mano, era praticamente la prima volta. Non sono soliti ad ostentare il fatto di essere una coppia in pubblico. Questo piccolo gesto ha scatenato la reazione violenta e assurda di quei ragazzi.

Nel frattempo la polizia ha fermato sei ragazzi, un ventenne e cinque minorenni tra i 14 e i 16 anni, ma non è ancora chiaro quale sia stato il loro ruolo nell’aggressione. Le accuse sono di aggressione e violenza, con l’aggravante dell’omofobia.

#handinhand:

La vicenda è stata raccontata dai diretti interessati con un post su Facebook, che è stato poi condiviso ben 7.000 volte. Moltissimi hanno dimostrato il loro sostegno morale alla coppia, la giornalista Barbara Barend ha lanciato l’hashtag #allemannenhandinhand che è diventato immediatamente virale.

Il punto di vista politico:

Il mondo politico si schiera, chiedendo un definitivo stop all’omofobia e alla violenza che ne deriva. il leader del partito D66, Alexander Pechtold e il deputato Wouter Koolmes, si sono presentati mano nella mano ai negoziati per la nuova coalizione di governo.

Inoltre l’organizzazione per i diritti LGBT, COC ha contattato il ministro Edith Schippers chiedendo che il prossimo governo prenda una ferma posizione contro l’omofobia. Gli obiettivi riguardano sanzioni più severe e maggiore sensibilizzazione ed educazione a scuola.

L’avvocato penalista Sidney Smeets, durante il programma radiofonico “Dit is de Dag”, ha esposto il suo parere dicendo che: la soluzione alla violenza collegata all’omofobia, sta in un miglior approccio da parte della polizia e non in un inasprimento delle sanzioni. Thierry Baudet, deputato di Forum voor Democratie, è intervenuto dicendo che le cause reali sarebbero l’islam, e la sua mancata integrazione, scatenando un vivace dibattito con l’avvocato. “L’intolleranza nei confronti delle persone omosessuali è ovviamente un problema per molti giovani musulmani e le scuole musulmane alimentano l’odio”, ha detto Baudet.

Il commento più duro però, è frutto del pensiero dell’opinionista Ebru Umar. Il suo bersaglio sono i “mocro”, con cui si riferisce ad una non meglio specificata minoranza marocchina, che tratta con disprezzo. Li accusa (tutti, indistintamente) di essere soliti a commettere furti, oltre ad essere gli artefici delle aggressioni. Aggiunge che la cultura olandese è troppo debole per fronteggiare quella “barbarica” del Marocco.

La marcia mano nella mano:

Ieri pomeriggio, 2.000 persone hanno sfilato mano nella mano per le vie di Amsterdam. Una marcia pacifica contro l’omofobia, che da piazza Dam è arrivata fino al Homomonumentum, in Westerkerk, dove i manifestanti hanno lasciato dei fiori.

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