L’Olanda è vista come il paese dei balocchi per chi fa uso di droghe leggere. Il paese della tolleranza dove è possibile acquistare stupefacenti legalmente a qualsiasi angolo della città. Ed è proprio per questa sua politica permissiva che è meta di turismo da parte di innumerevoli ragazzi. Ma le cose stanno per cambiare un po’. Una nuova indagine mostra che quasi i due terzi delle città olandesi vieta l’uso di droghe in pubblico.

Un’indagine dell’emittente della NAS mostra che, nonostante la politica nazionale di “tolleranza” a specifiche droghe leggere, i comuni ne stanno bloccando l’uso soprattutto dove gli abitanti lamentano fastidio.

Riferisce che 218 delle 355 aree conciliari vietano l’uso di droghe in luoghi come parchi, strade ed edifici pubblici. Come nazione, gli olandesi tollerano l’uso personale di droghe come la cannabis, e la legge sull’oppio rende chiaro che la vendita di erba attraverso i coffeeshop è tollerata in condizioni rigorose. Il NOS, che ha mappato la permissività delle aree in tutto il paese, ha scoperto che luoghi come Amsterdam vietano l’uso di droghe in specifici luoghi pubblici come il Mercatorplein, mentre L’Aja fa lo stesso per il lungomare di Scheveningen. Ma luoghi come Rotterdam vietano l’uso di droghe in pubblico. Tuttavia, i dati del CJIB, che emette multe, mostrano che nel 2018 sono stati emessi solo 151 pene per uso di droghe in pubblico, per un totale di 31.000 euro.

Diversi esperti hanno detto al Nas che il divieto sembra contraddire le libertà previste dalla legge sull’oppio, ma potrebbe probabilmente essere giustificato in tribunale per il controllo di potenziali fastidi. All’inizio di questa settimana, il CDA Partito Democratico Cristiano, ha chiesto il divieto nazionale del gas esilarante.

Con questi divieti i comuni cancellano l’Opium Act il quale afferma che l’uso di droghe è deliberatamente non punibile, ha dichiarato Jan Brouwer, professore di diritto generale presso l’Università di Groningen. Jon Schilder, professore di Diritto costituzionale e amministrativo presso la Vrije Universiteit di Amsterdam, ha aggiunto: “Non è assolutamente concepibile che i governi inferiori rendano punibile qualcosa che la legge superiore non vuole punire”.

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