Tikkie è un’app usata per scambiarsi denaro velocemente, anche per piccoli pagamenti, usando un link tramite cellulare o sui social. Con circa 200.000 operazioni al giorno, questo sistema di pagamento tra utenti è molto popolare in Olanda.
Paese che vai usanze che trovi…?
Sono arrivata ad Utrecht per il mio stage da circa una settimana e ho già avuto modo di sentirmi a casa.
Vengo da Genova, città di mare, monti, focaccia, pesto, gabbiani, Boccadasse… sì, sì , tutto bellissimo, ma sicuramente c’è uno stereotipo che supera per notorietà tutte queste meraviglie: i genovesi sono tirchi. Non c’è niente da fare, puoi conoscere Genova quanto vuoi, ma questo aggettivo fa ormai parte dell’immaginario collettivo, tanto che gli stessi abitanti ci scherzano sopra.
Questa breve dissertazione su Genova non è perché mi manca la mia città – sigh – ma perché ho avuto modo di notare che genovesi ed olandesi hanno qualcosa in comune.
Un tikkie per un caffè
Mi riferisco in particolare alla popolarità in questo Paese dell’app Tikkie, usata dagli utenti per scambiarsi denaro. Fin qui nulla di strano, non fosse per il numero di pagamenti effettuati per quantità inferiori al costo di un cappuccino (basse, pur considerando il prezzo olandese del cappuccino): sono oltre diecimila ogni giorno i pagamenti inferiori ai due euro richiesti dagli utenti di questa app, come affermato dalle principali banche olandesi. Perché usare il classico “la prossima volta ti offro un caffè” per ripagare un debito quando si può saldare velocemente il conto tramite app?
Dimenticatevi anche il dividere “alla romana” che tanto ci piace in Italia. Qui si divide “all’olandese”: ognuno paga per sé (con il sollievo di chi, quella volta al ristorante, ha dovuto pagare 20 euro per un’insalata perchè l’amico aveva ordinato due birre).
Se l’avarizia genovese è più mito che realtà, il mio punto di vista di nuova arrivata mi fa leggere inevitabilmente una realizzazione di quel mito – non si può dire che il popolo olandese manchi di concretezza.
Fonti:
