MixTree Club in OT301 © Mixtree.org

Trovare il MixTree, di questi tempi, sembra quasi impossibile. Ce lo ricordiamo così, com’era fino a qualche mese fa, all’ultimo piano dell’OT, con la piccola sala club e l’accogliente sala cinema in Overtoom 301. Oggi, invece, Google Maps mi guida nei meandri dei lavori in corso di Lelylaan Station e mi fa arrivare con un ritardo di 25 minuti. “E pensare che fino a due mesi fa abitavo a fianco dell’unico centro culturale della zona e neanche lo sapevo” mi dico tra me e me. “Lo so”, afferma Susanna Pasqualini riportandomi alla realtà, mentre le vado incontro alla stazione, dato che proprio non riuscivo a capire dove fosse l’ingresso. “Da quando ci sono i lavori, trovare il MixTree è un incubo anche per i nostri studenti. Ma da Gennaio tutto dovrebbe tornare in ordine e l’ingresso principale essere riaperto”, mi rassicura la fondatrice della stichting e neo mamma full time.

L’edificio che ospita il nuovo MixTree, in Broedplaats LELY, è un’ex scuola, convertitasi poi in vero e proprio centro culturale. Quando l’immobile è rimasto vuoto, il comune lo ha infatti dato in gestione alla Urban Resort, per evitare che fosse squattato. La società si occupa a sua volta di affittare i locali dando spazio ad artisti, imprenditori creativi e iniziative sociali e culturali. “L’integrazione è un punto fondamentale dell’intero edificio”, prosegue Susanna. “Qui vivono circa 50 artisti. Conviviamo con realtà come l’istituto d’arte contemporanea De Appel e il centro di musica elettronica indipendente Steim“, mi spiega mentre indica l’ingresso del MixTree.

I fondatori dell’associazione originaria sono quattro.  Altri due italiani, Salvatore e Carlo, e un francese, Sebastien. Ma Amsterdam è terra di passaggio e a mandare avanti il MixTree sono rimasti oggi lei e Carlo. Mi racconta che ad aiutarli ci sono poi amici e professionisti – Laura, Hans, Cinzia, Phil, Alex e Omke per fare qualche nome –  e nel frattempo mi indica un gruppo di persone alle prese con l’organizzazione dell’evento di quella sera. L’atmosfera è calda mentre la intervisto, in vista dell’imminente concerto dalle note ungheresi: prove alla chitarra, allestimento dello stage e un via vai di gente che mi confonde.

“3 anni fa ho avuto la fortuna di non ricevere il contatto a tempo indeterminato dall’azienda per cui lavoravo”, prosegue quando le chiedo di raccontarmi come è entrata nel progetto. “Dico che è stata una fortuna, perché con la disoccupazione sono riuscita a dedicarmi al volontariato e a fare diventare il MixTree una realtà concreta”, chiarisce. E via allora a 80 ore di lavoro settimanali, anche se, si sa, quando si fa quello che si ama il lavoro non pesa.

Il MixTree in Broedplats LELY ©Mixtree.org

Alla sua nascita nel Novembre del 2014, il MixTree ha dunque sede nei locali dell’OT301, dove rimane sino al Luglio di quest’anno. “L’uscita dall’ex squat è stata una scelta, direi, forzata. L’idea di avere un club al secondo piano di un edificio sembrava non essere saggia in termini di sicurezza e in linea con il concept dell’OT. Quando abbiamo saputo di questo spazio ci siamo subito interessati”, prosegue. Il nuovo locale è ampio e luminoso. Un vero e proprio open space in cui convivono uno schermo, un palco, qualche pezzo di arredamento sopravvissuto al trasloco dalla vecchia sede e un pianoforte, donato all’associazione in occasione della nuova apertura. “Paghiamo un affitto modesto e abbiamo anche a disposizione un auditorium appena rimesso a nuovo, in cui riusciamo a ospitare grandi eventi”, mi racconta.

La novità che più salta all’occhio, però, è il grande angolo bar. Urban Resort cercava infatti qualcuno che offrisse un servizio di bar diurno e i fondatori del MixTree hanno accolto la sfida. “Abbiamo costruito il bancone con l’aiuto di amici e con la collaborazione di un carpentiere professionista. Investendo  qualche migliaio di euro siamo riusciti a rinnovare e a comprare tutto. Il Wi-Fi è gratuito e abbiamo anche una macchina del caffè professionale” prosegue con entusiasmo, “riusciamo a fare un vero cappuccino all’italiana adesso. In più offriamo un servizio di catering in occasione di eventi sia commerciali che culturali”.

Il nuovo MixTree durante un language meetup © Mixtree.org

Insieme a tante novità, il cuore del progetto rimane però ben saldo, mi spiega Susanna quando le chiedo di definirmi la forma societaria della stichting. “Stichting di base significa associazione. E noi siamo un’associazione culturale no profit che organizza eventi e corsi di inglese certificati”. MixTree Languages nasce infatti come spin-off nel 2015, proprio da un suo progetto. “La scuola è nata per caso e come bisogno reale della community. I corsi di lingua ad Amsterdam hanno costi elevatissimi ed erano tante le richieste di poter imparare a prezzi accessibili. Le lezioni sono dedicate prevalentemente a expat, ma sono diversi gli olandesi iscritti negli ultimi mesi”, continua Susanna.

Quello stesso bisogno comunitario, continua a guidare il nuovo MixTree. “Non direi che facciamo scelte di tipo politico o ideologico. L’idea è sempre stata quella di creare e unire una comunità internazionale attorno alla musica, al cinema o al cibo. Ci sono quindi generi musicali o situazioni che si adattano meglio a questo concept di altre, e per questo le prediligiamo” conclude.

Non rimane dunque che partecipare ai prossimi meetup linguistici o a workshop di teatro e che chiacchierare sulle note di concerti reggae, per citarne alcuni. Con buona pace degli amanti dell’heavy metal.

Commenti

commenti