È chiaro ormai a tutti, persino ai gatti addomesticati, che trovare casa ad Utrecht è estremamente difficile. Utrecht è una città universitaria che ospita studenti provenienti da tutto il mondo, e fa parte del quadrilatero industriale (Randstad) comprendente anche Amsterdam, Rotterdam e Den Haag.

Utrecht: cosa mi offri?

Sono molti, dunque, gli studenti e i lavoratori che si accingono a cercare casa. Utrecht oltre ad offrire molte possibilità per una brillante carriera, è un’affascinante città turistica, colma di storia e di bellezze architettoniche nuove e antiche. Utrecht è un centrifugato di mondi, piaceri e doveri. È chiaro adesso, cari amici, comprendere quanto sia impossibile trovare casa: non ci sono abbastanza abitazioni che possano contenere autoctoni, expat e turisti.

La grande gioia: trovare una stanza

Bene, fra i mille gruppi facebook, passaparola, e preghiere ai santi protettori, finalmente riesco a trovare una casa bellissima, grande e molto vicina al lavoro (20 minuti di bicicletta, si perché quì la distanza si misura in quanta forza hai nei polpacci e quanto sono resistenti i tuoi femori). Io e le mie audaci compagne di viaggio, dopo aver trascorso un piacevolissimo mese a Wijk bij Duurstede, decidiamo di trasferirci a Terwijde, una zona nuovissima, villette sui canali, centri commerciali, immensi spazi verdi, bar e discoteche. Insomma, sembrava il mio paese dei balocchi. Peccato che bisogna fare i conti con la realtà: il 1° Maggio, quando in Italia si festeggia la Festa dei Lavoratori a tarallucci e vino, io, Francesca e Agnese, chiediamo mezza giornata da lavoro per portare 6 valigie e 15 buste nella nuova casa, contenenti qualunque cosa possa servire ad una ragazza, e cibo, molto cibo, per i nostri immensi stomaci calabresi. Bene, caricate come dei cammelli nel deserto che attraversano le acque separate da Mosè per raggiungere la terra promessa (era un po’ quella la nostra condizione psico-fisica) arriviamo a casa, con 3 ore di viaggio e qualche coincidenza dei pullman azzeccata.

Cose bizzarre e come viverle

Qui cari lettori, vi chiedo di predisporre il vostro animo nella condizione “de gustibus non disputandum est” e cioè ognuno ha i suoi gusti, i suoi vizi, le sue paturnie, difetti, pregi, modi di vestirsi e intendere la vita. Le esperienze sono diverse qui ad Utrecht, chiaramente tutti hanno avuto difficoltà nel trovare casa, ma non tutti hanno avuto una brutta convivenza. La mia è stata decisamente traumatica, sono stati due giorni, brevi ma intensi. Eravamo tutte e tre sconvolte dalla gestione ufficiale della casa da parte di un padrone bizzarro, un dolce e lamentoso gattino, che decideva di bere dal lavandino della cucina e di fare i suoi rosei bisognini ai piedi del divano inondando tutto con una nube di peli in evoluzione genetica. La prima reazione? “Scappiamo via”. La seconda? “Beh, possiamo educare il gatto”. La terza? “Puliamo tutto e la situazione migliorerà”. Il mattino seguente, dopo aver sgobbato ed esserci arrampicate fino al soffitto per togliere ragnatele e aver aspirato innumerevoli palle di pelo da sotto il letto, decidiamo di fare colazione; senonché il lamentoso micio vuole uscire in giardino, e fu così che non si fece più vedere. Passò del tempo, e mentre aspettavamo invano che il gatto ritornasse in casa, i dubbi assalivano le nostre menti: il primo pensiero? “la casa è già sporca, i peli del gatto hanno invaso il bagno”. Il secondo? “Questo gatto è ingestibile, non potrà mai obbedire ai nostri ordini”. Il terzo? “scappiamo via”.

Per non fare i miei stessi errori..

E rieccoci, alle 23.30 del giorno 2 Maggio, a riempire le 6 valigie e le 25 buste (che nel frattempo erano aumentate a causa di spese essenziali per la nuova casa). Con una bestiale coincidenza del bus 4 e del bus 41 raggiungiamo la nostra amatissima Wijk bij Duurstede. Stanche ma felici di essere ritornate, decidemmo che quella fu la prima e l’ultima volta che avremmo fatto un trasloco azzardato. Cari amici, un paio di consigli, oltre a scegliere il prezzo di una camera o di uno studio (monolocale) più conveniente per le vostre tasche, cercate di stare attenti, la fregatura è sempre dietro l’angolo:

  • Ci sono molti profili falsi, quindi non inviate mai soldi senza prima aver visto di persona la casa (LE BASI)
  • Cercate sempre case con coinquilini internazionali così da poter rafforzare le vostre competenze linguistiche en misschien Nederlands leren dat lijkt niet zo moeilijk.
  • Se non vi piacciono gli animali, non fate come me, accertatevi che non ci siano più al momento del vostro arrivo.
  • Per ultimo, non per importanza: godetevi tutto, andate in bici, mangiate in ogni ristorante straniero esistente, fate il giro in canoa nei canali di Utrecht e attentate alla vostra vita buttandovi con il bungee jumping all’Aia.

E con la mia estrema voglia di vedere il sole e di mangiare una buona pizza vi auguro e mi auguro una buona permanenza a Grande Inverno, winter is here e siamo solo a Maggio.

Alla prossima puntata!

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