Boyan Slat, il giovane inventore ed imprenditore olandese, ha svelato un nuovo dispositivo capace di raccogliere plastica dalle acqua dei fiumi. La creazione, denominata Interceptor sarà collocata a Rotterdam e sarà capace di rimuovere 50.000 kg di plastica prima che questa raggiunga l’oceano. Altri due macchinari simili sono già operativi: uno a Jakarta, in Indonesia e l’altro a Kuala Lumpur, in Malaysia.

La plastica viene raccolta grazie a dei nastri trasportatori e accumulata in cassonetti interni. Quando questi sono pieni, l’Interceptor emette un segnale così da permettere l’intervento di operatori che si recano sul posto e li svuotano.

Si tratta del secondo successo firmato Slat solo nel mese di Ottobre. Infatti qualche settimana fa è stato lanciato un nuovo e funzionante braccio meccanico che sta ripulendo la Grande Macchia di Rifiuti del Pacifico, al largo della California. “Entrambi i progetti sono molto importanti” ha dichiarato l’inventore. “La plastica negli Oceani diventa sempre più nociva perché si disgrega col tempo in pezzetti sempre più microscopici”.

 

Le critiche degli ambientalisti

I progetti di Boyan Slat non sono immuni alle critiche. La biologa Rebecca Halm, infatti, sostiene che i macchinari abbiano un impatto dannoso sugli ecosistemi marini. L’imprenditore olandese ha ribattuto in un’intervista al de Volkskrant che l’impatto non è nullo, ma è comunque relativamente innocuo se paragonato a quello delle migliaia di navi che solcano gli oceani tutti i giorni. Ha anche dichiarato di essere aperto ad ogni critica, rivelandosi conscio del fatto che non tutte le sue iniziative possano dare esito positivo. “C’è la possibilità che il progetto sia fallimentare, ma vista la gravità del problema abbiamo il dovere di provarci”.

Commenti

commenti