La famosa scritta Iamsterdam che fu rimossa nel dicembre del 2018 per motivi di sicurezza a causa dell’intenso affollamento di persone, ritorna su Museumplein ad Amsterdam per scrivere Iamazonia.

Non lasciare che l’Amazzonia scompaia

Quando il cartello di Iamsterdam scomparve, la gente di tutto il mondo espresse scontento, disapprovazione. Bene, Greenpeace ha acquistato temporaneamente il segnale e l’ha fatto ritornare, ma con un cambiamento. L’ha modificato in Iamazonia, per sensibilizzare sulla questione della foresta amazzonica, che a differenza della scritta iamsterdam, non dovremmo lasciar scomparire.
Se la foresta pluviale amazzonica scompare le conseguenze saranno disastrose. Abbiamo bisogno della foresta  per aiutare a combattere il riscaldamento globale e per mantenere in vita migliaia di specie tra fauna e flora che trovano nell’amazzonia la loro unica dimora.

Il segnale “Iamazonia” rappresenta un profondo rispetto per le comunità indigene. Dove le comunità indigene hanno diritti, la foresta e la sua biodiversità sono le più intatte. Greenpeace chiede al resto del mondo di mostrarsi solidali con loro.

La foresta amazzonica è minacciata. Minacciata dall’agricoltura industriale, dal disboscamento, dall’allevamento del bestiame e dalle miniere. Il numero medio di specie di alberi presenti nella foresta pluviale potrebbe diminuire fino al 58% entro il 2050. A partire dal 1970, secondo Mongabay, la foresta ha perso quasi il 20% dei suoi alberi. Proprio il mese scorso l’Amazzonia ha registrato un picco nei tassi di deforestazione. E mentre la deforestazione da sola è ovviamente distruttiva, il cambiamento climatico sta peggiorando le cose.
“È solo quando qualcosa va via che ci rendiamo conto di quanto ci manca “. È con questa frase che Greenpeace ha ideato una campagna per l’Amazzonia. Per attirare l’attenzione sulla precaria situazione della foresta brasiliana.

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