Circa trecento persone in Piazza Dam. Anzi, circa trecento Sardine Olandesi. Il flash-mob organizzato questo Sabato ad Amsterdam è stato un successo, considerata anche la velocità con cui si è organizzato l’evento. Persone da diverse parti dei Paesi Bassi si sono recate in piazza, munite di sardine colorate e cartelloni, per mobilitarsi contro le politiche razziste e il clima d’odio che si sta respirando in sempre più paesi dell’Unione Europea.

Cinque ragazze

Ma chi ha organizzato l’evento ad Amsterdam? Dietro le “6000 Sardine Olandesi” c’è un gruppo di cinque ragazze che ha deciso di collaborare per seguire l’onda del movimento italiano e portarlo anche nei Paesi Bassi. 

Michela, Viola, Naomi, Alessia e Anna Carolina sono le ideatrici del movimento olandese. Tra di loro c’è chi vive in Olanda da più di un anno e chi è arrivata da appena qualche settimana, c’è chi studia e chi lavora, c’è chi ha intenzione di rimanere e chi ancora non lo sa. 

“Una sera ho scritto a Naomi, all’una di notte. Le ho detto: ma se provassimo a fare questa cosa delle sardine qua ad Amsterdam? Lei mi ha detto ci sto. Così ho creato il gruppo su Facebook e ho trovato altre persone che volevano collaborare” spiega Michela. E infatti nel giro di pochi, pochissimi, giorni gli iscritti si sono moltiplicati e l’entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco ha preso il sopravvento. 

Cosa ci fanno le Sardine nei Paesi Bassi? 

Forse questa è una domanda lecita. Insomma, è necessario manifestare anche fuori dall’Italia?

Viola risponde a questa domanda dicendo: “Siamo italiane emigrate all’estero e volevamo fare qualcosa di concreto anche noi. Ci sembra giusto che questi ideali e valori vengano portati ovunque”. 

“Purtroppo questo problema non riguarda solo l’Italia. Viviamo in un clima di odio un po’ ovunque” aggiunge Naomi. 

Le sardine nuotano in un mare di negatività ma lo fanno cercando di portare, sia in Italia che all’estero, una serie di messaggi, valori e ideali positivi. 

Cosa sono le sardine per voi?

“Le Sardine sono inclusive, pacifiche, rispettose, tolleranti ma soprattuto sono apartitiche” dicono le ragazze e Anna Carolina continua dicendo che: “Non vogliamo rappresentare destra o sinistra, vogliamo portare degli ideali che stanno alla base di qualsiasi orientamento politico.” 

“Persone che magari non prendevano in mano colori e cartoncino da trent’anni in questi giorni hanno deciso di disegnare, colorare e mettersi in gioco per portare avanti un obiettivo comune. Questa per me è la cosa più importante” commenta infine Anna Carolina. 

E infatti ad Amsterdam, tra quelle trecento persone, c’erano giovani, adulti, bambini, nonni e genitori. Tutti armati di entusiasmo e sardine colorate, tutti impegnati a cantare e ballare, tutti impegnati ad ascoltare le parole di queste cinque ragazze.

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