Tra le conseguenze della Brexit, nei Paesi Bassi, ci sarà il bisogno di un gran numero di agenti doganali in più: per ora si stimano almeno 750 unità in più. 

Gli agenti doganali-extra

Il governo nederlandese sta attualmente reclutando fino a 900 addetti doganali extra per rafforzare i controlli alle frontiere, dopo la Brexit. Il ministro addetto alla “Junior Finance”, Menno Snel, ha fatto sapere che le inserzioni saranno piazzate questa settimana. In questo modo, le nuove guardie di frontiera siano preparate e pronte a iniziare i lavori quando il Regno Unito lascerà l’Unione Europea, a marzo del prossimo anno. Snel ha anche detto che sarebbero necessari più ufficiali, a partire da 750 ma arrivando anche a 900, per un gruppo che attualmente conta circa 5.000 individui.

I compiti degli agenti

Il personale supplementare sarà principalmente tenuto a controllare le esportazioni di merci verso e dal Regno Unito, dopo la reintroduzione delle restrizioni commerciali. “Spetta a noi assicurarci di essere il più preparati possibile per la nuova situazione [dopo la Brexit] e questo è particolarmente vero per le nostre operazioni doganali”, ha detto Snel a BNR. Il mese scorso, Anne Mulder, deputata del VVD, incaricato di valutare la Brexit dal punto di vista dei Paesi Bassi, ha esortato il governo a non ritardare i piani per aumentare la sua capacità di controllo alle frontiere. Si prevede che il numero delle esportazioni salti da un terzo a oltre 16 milioni, l’anno dopo che la Gran Bretagna avrà lasciato l’UE. “Non possiamo aspettare la fine degli accordi, perché non sarà possibile istruire i nuovi dipendenti di una settimana”, ha detto Mulder alla NRC. È improbabile che turisti e viaggiatori d’affari s’informino sulla questioni Brexit e Schengen, pertanto i controlli di frontiera sono già in atto.

Controlli alle frontiere e formazione dei nuovi agenti

Nel frattempo, la polizia militare, che effettua controlli sui passaporti alle frontiere dei Paesi Bassi, sta reclutando 417 civili. Saranno disarmati, e offrirano aiuto durante i controlli aeroportuali, ha comunicato il finanziere Dagblad lo scorso fine settimana. La misura intende ridurre la pressione per gli agenti in servizio ai controlli di frontiera, e abbreviare i tempi di attesa negli aeroporti durante i periodi di punta. Il nuovo personale di frontiera sarà istruito in quattro settimane. La formazione consisterà in 80 ore di studio individuale e otto “meeting”, seguite da uno stage di tre mesi.

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